Progetto

Questo spazio web nasce come strumento di diffusione delle informazioni relative al progetto FER “Super-abile” con la finalità di facilitare la comunicazione e lo scambio di esperienze e buone pratiche tra i soggetti pubblici e privati che si occupano delle tematiche dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

PROGETTO: Il progetto finanziato dal Fondo Europeo per i Rifugiati 2008-2013, a valere sul Programma Annuale 2010 Azione 1.1.B, e promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Ancona e dal Comune di Jesi assieme agli enti attuatori Circolo Culturale Africa e Gus, ha l’obiettivo di migliorare il sistema territoriale di accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale vittime di tortura e violenza potenziando la rete dei servizi esistenti, la professionalità degli operatori e le attività di integrazione rivolte ai destinatari.

FONDO DI RIFERIMENTO: Fondo Europeo per i Rifugiati 2008-2013 (FER)

AUTORITÀ RESPONSABILE:
Ministero dell’Interno – Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione

BENEFICIARIO FINALE: Provincia di Ancona

CO-BENEFICIARI

  • Comune di Jesi;
  • Associazione Circolo Culturale Africa;
  • GUS.

TERRITORI COINVOLTI

  • Ancona;
  • Macerata;
  • Jesi.

DURATA: 1 anno (luglio 2011 – giugno 2012)

BUDGET DI PROGETTO
452.520,00 euro

OBIETTIVI: Migliorare il sistema territoriale di accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale potenziando la rete territoriale, la professionalità degli operatori e le attività di integrazione rivolte ai destinatari.

DESTINATARI: 75 richiedenti o titolari protezione internazionale vittime di tortura e violenza, tra adulti e bambini.

PRINCIPALI ATTIVITÀ

  1. Accoglienza di 20 destinatari, ospitati in appartamenti e seguiti da un’equipe multidisciplinare per accompagnarli nel percorso riabilitativo e nel processo di inserimento socio-lavorativo.
  2. Realizzazione di attività socio-ricreative, terapeutiche e di orientamento al lavoro rivolte ad altri 55 destinatari del territorio, come ad es. esperienze di formazione pratica in azione, colloqui psicologici, percorsi di teatro e arte-terapia, attività specifiche rivolte alle donne, eccetera.
  3. Organizzazione di un corso di formazione in etnopsichiatria con formatori del Centro Fanon di Torino, rivolto a 30 destinatari tra operatori del Progetto e di altri centri di accoglienza di rifugiati, mediatori culturali e personale dei servizi sanitari territoriali.
  4. Creazione di una rete territoriale partecipata volta alla raccolta e scambio delle buone prassi attraverso tavoli istituzionali, incontri, portale informatico, pubblicazione di una manuale/dvd, convegno finale.

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